Gianluca Pozzatti debutta ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 con un 37° posto nella prova individuale. Esordio a cinque cerchi dolceamaro, dunque, per il triatleta del 707 Team Minini. In primis è dolce, perché il 28enne trentino chiude il lungo percorso di qualificazione olimpica confrontandosi con i migliori interpreti mondiali della disciplina. Ma, in parte, la prestazione di Pozzatti lascia un po’ di amaro in bocca all’azzurro stesso, consapevole di valere una posizione decisamente più alta in classifica.
Il day-after la prova individuale, però, non può che far affiorare tutta la soddisfazione del 707 Team Minini, capace di piantare ufficialmente la propria bandiera nero-verde sul suolo nipponico. Il club bresciano applaude perciò Pozzatti, che ha tagliato il traguardo in 1h49’14” dopo 1500 metri di nuoto, 40 km di ciclismo e 10 di corsa. Buona la prima frazione dell’azzurro, uscito dall’acqua a 21” dai battistrada. Identico, poi, lo svantaggio dai migliori nella seconda zona di transizione.
Ciò che ha fatto la differenza è stato così il segmento podistico, nel quale Pozzatti ha perso minuti preziosi sino ad arrivare a 4’10” dal vincitore, il norvegese Kristian Blummenfelt. L’alfiere del 707 Team Minini potrà rifarsi nella Mixed Relay di sabato 31 luglio (alle 0.30 italiane) con i compagni della nazionale (due uomini e due donne). In programma, per tutti i componenti della staffetta, 300 metri a nuoto, 6,8 km di ciclismo e 2 km di corsa.
“Non mi aspettavo di salire sul podio, ma credevo di poter fare un po’ meglio – ammette l’ingegnere di Pergine Valsugana -. Invece sin dal via è stato molto difficile tenere le prime posizioni e la stessa cosa è avvenuta in bici con un ritmo impressionante. Le sensazioni non erano ottimali e ho sofferto molto. Poi ho pagato nell’ultima frazione le tante energie spese in precedenza. Non voglio trovare scuse, però. Il debutto olimpico è stato davvero emozionante e ringrazio tutti per il supporto. Adesso voglio reagire nella staffetta”.
Germano Raddi, presidente del 707 Team Minini, elogia il “suo” atleta: “C’è solo il rammarico di non essere riusciti a dimostrare il nostro valore e siamo i primi a esserne dispiaciuti. Delusi? No, l’Olimpiade non è soltanto il giorno della gara, ma un percorso di 4 anni. Per questo abbiamo solo una gran voglia di ringraziare Gianluca per quello che ha dimostrato, di abbracciarlo e incoraggiarlo a dare il meglio nella Mixed Relay”.
Luca Regonaschi