Debutto sul palcoscenico di “Challenge” per Gregory Barnaby. Il triatleta del 707 Team Minini, forte del recente titolo di campione italiano di duathlon sprint, si è infatti tuffato nella tappa italiana del circuito mondiale delle lunghe distanze. E ha tagliato il traguardo in settima posizione: un piazzamento che gli fa onore, tenuto conto dell’esordio assoluto in una gara internazionale di questo livello.

Il 30enne veronese archivia così il Challenge 70.3 di Riccione con una esperienza davvero significativa e un risultato beneaugurante, che non potrà che migliorare. Assente nel 2020, il mezzo ironman romagnolo è tornato quest’anno e ha incendiato la località adriatica con 1700 partenti e una competizione dai contenuti molto elevati. 1,9 chilometri a nuoto, 90 di ciclismo e 21,097 di corsa: Barnaby non si è sottratto alla battaglia sin dalle prime bracciate, poi in bici ha inseguito il gruppetto battistrada e nell’ultima frazione ha concretizzato la rimonta fino al settimo posto. 3 ore, 57 minuti e 25 secondi, questo il suo tempo finale.

Da un lato c’è insomma l’amaro per una gestione di gara da perfezionare; dall’altro, però, il 707 Team Minini vede chiaramente il dolce di un atleta che ha ampi margini di miglioramento sulle lunghe distanze. Barnaby  stesso, alla prima, vera gara a questi livelli, è cosciente di valere molto di più e rilancia le ambizioni per il prossimo appuntamento agonistico. Sarà sostenuto come sempre da tutto il club nero-verde.


A partire da Germano Raddi, presidente del 707 Team Minini, che a freddo commenta così la prestazione del veronese al Challenge Riccione. “Greg ha pagato un po’ ai rivali in termini di inesperienza – ammette il numero uno della squadra bresciana -. Non dimentichiamo, però, che era al debutto nel circuito internazionale. Perciò torniamo dalla trasferta con spirito fiducioso: siamo consapevoli che il podio è alla portata di Barnaby ed è lì che lo sta aspettando”.

Luca Regonaschi