Arriva il primo successo stagionale per Gregory Barnaby e, insieme, anche la vetta nella classifica della Pro Series. Che doppietta per il triatleta del 707 Team Minini, capace di trionfare al 70.3 della Western Australia e di prendersi la prima posizione del ranking mondiale. Manca solo una prova al termine della stagione: sarà proprio il Campionato mondiale di Ironman 70.3 a decretare il titolo iridato e il vincitore delle Pro Series.
A Busselton, sulla costa occidentale australiana, va in scena il Barnaby-show. Dopo il bronzo europeo 70.3 e dopo la sesta piazza al Mondiale full distance di Kona, l’alfiere del Team è ormai entrato in un’altra dimensione. Anche per quanto riguarda la capacità di leggere la trama delle gara e poi piazzare la zampata vincente al momento giusto.
Così è stato anche nell’ultima uscita, dove Barnaby ha marcato i principali rivali nelle prime due frazioni senza dimenticare di gestire al meglio le proprie energie: nel gruppetto di testa dopo il nuoto, sempre lì al termine della frazione bike. È stato poi nella mezza maratona finale che l’atleta del 707 Team Minini ha sparato tutte le cartucce e imposto la legge del più forte sino al trionfo con 2’ di vantaggio sul secondo, il sudafricano Jamie Riddle.
Questo è stato anche il primo successo nel circuito Ironman 70.3 per Barnaby, che adesso punta ai Mondiali della media distanza in programma il 14 e 15 dicembre in Nuova Zelanda. La gara iridata assegnerà anche il trono delle Pro Series, nelle quali Barnaby guarda tutti dall’alto grazie ai tanti punti incamerati nelle 5 prove Ironman disputate quest’anno (il “peggior” piazzamento è un ottavo posto).
Germano Raddi, presidente del 707 Team Minini, si complimenta con il suo atleta e non abbassa la guardia in vista dell’ultimo appuntamento di un 2024 magico: “Questa vittoria e il primo posto momentaneo delle Pro Series sono un risultato storico per tutto il Team. Barnaby si merita queste soddisfazioni per il suo impegno costante. È con noi dal 2012 e ha continuato a migliorare; ho sempre creduto che avesse un grande motore. Adesso sta bene ed è carico per il Mondiale. Sappiamo che non sarà facile, ma le ambizioni sono alte”.
Luca Regonaschi