Gregory Barnaby piazza la zampata al Campionato mondiale di Ironman. Nella gara più famosa, quella di Kona, il gigante del 707 Team Minini chiude al sesto posto in 7h48’22” una fantastica prestazione. Che prova per il 33enne, l’ennesima di una carriera che però è soltanto agli inizi per quanto riguarda le lunghe distanze. Barnaby ha inoltre siglato due record italiani: il primato cronometrico per l’Ironman hawaiano e il miglior piazzamento in una Finale Mondiale.
Ma ormai i confini italiani c’entrano poco o nulla con lo status internazionale raggiunto da Greg, che migliora l’ottavo posto al Mondiale Ironman dello scorso anno (disputato però a Nizza) ed entra nella top 5 degli atleti più forti al mondo per le long distance. La classifica momentanea delle Pro Series 2024 parla chiaro: Barnaby è quinto e non vuole fermarsi qui. Intanto può festeggiare alla grande il risultato di Kona, a lungo inseguito dopo il terzo posto conquistato in estate all’Ironman Francoforte.
Il successo, col nuovo record in 7h35’53”, è andato al tedesco Patrick Lange. Il podio, per il triatleta del 707 Team Minini, è distante 2’22”, ma non ci sono recriminazioni per la sua prestazione superlativa. Barnaby è uscito dall’acqua in quinta posizione, restando poi sempre nel vivo di una gara condotta a tempi da primato anche nella frazione bike. Barnaby ha tagliato il traguardo a braccia aperte, mostrando al mondo la divisa bianco-nera del Team.
Per lui tanta fatica, pure mentale, per gestire le energie, idratarsi nel modo corretto e restare concentrato lungo i 42,2 km della maratona, un tracciato disegnato su un giro solo. Anche questo è il fascino unico al mondo dell’Ironman delle Hawaii, dove l’umidità e il caldo incidono tanto quanto il ritmo indiavolato della gara. Ma la solidità di Greg non ha vacillato: nei suoi 5 Ironam full distance non è mai uscito dai migliori otto.
Gioia ed ebbrezza, quindi, per la squadra presieduta da Germano Raddi che a Kona ha condiviso le celebrazioni e le emozioni con l’allenatore Luca Zenti. Entrambi concordano sulla prestazione perfetta di Barnaby ma soprattutto sui suoi margini di miglioramento, ancora notevoli come evidenziano i progressi cronometrici costanti negli ultimi anni.
Bello anche il riassunto dell’atleta che racchiude il grande significato del suo sesto posto: “Sono molto felice del risultato e orgoglioso di aver dato fondo a tutte le energie che possedevo. Fondamentale il supporto del Team, ne sono grato. Sto ancora comprendendo le emozioni provate, ma per ora mi godo questa esperienza indimenticabile”. Greg era infatti al debutto a Kona e ha subito lasciato il segno.
Luca Regonaschi