Questa era già stata una stagione di alto livello per Gregory Barnaby, ma adesso diventa l’anno della svolta per l’atleta del 707 Team Minini che nell’ultimo appuntamento del 2022 compie un autentico capolavoro. Al debutto nell’Ironman, Gregory sale infatti sul terzo gradino del podio della gara andata in scena in Israele. Un piazzamento sbalorditivo, ma non è l’unica grande notizia.
Barnaby è infatti stato protagonista di una prestazione straordinaria e perfetta sotto tutti i punti di vista. Sfidando i migliori interpreti mondiali della lunga distanza, il 31enne veronese ha dimostrato di poter reggere il confronto e ha addirittura impressionato per solidità e costanza nel corso di tutte e tre le frazioni. Alla fine il cronometro parla chiaro: 7h47’02” è il nuovo record italiano dell’Ironman, che sgretola il precedente primato di 8h05’48” stabilito nel 2013 da Daniel Fontana.
L’alfiere del club bresciano porta così il triathlon tricolore in un’altra dimensione, in scia ai big mondiali della lunga distanza. Lo fa proprio all’esordio e, peraltro, in una competizione complicata dalle condizioni atmosferiche (vento e pioggia), nonché dai 300 metri di dislivello positivo proposti dalla maratona. Al cospetto dei grandi specialisti dell’Ironman, Greg esce dall’acqua nel gruppo dei migliori dopo 3,8 km nuotati in 49’13”.
Lungo i 180 km della frazione ciclistica, coperti in 4h16’07”, Barnaby pedala forte e raggiunge le prime posizioni, che poi mantiene correndo gli ultimi 42 km in modo stratosferico. Il crono dell’ultimo segmento, 2h35’34”, è uno dei migliori tempi mai fatti registrare (top 5 Run Times of all time) in un Ironman. L’atleta rosso-nero viaggia spalla a spalla fino al km 28 della maratona con Patrick Lange (due volte campione del mondo nella distanza regina marchiata IM).
Il tedesco poi vincerà davanti al danese Daniel Baekkegard, mentre Greg si prende la terza piazza e la qualifica iridata per il Campionato Mondiale Ironman del 2023 che si svolgerà come da tradizione a Kona, sulle isole Hawaii. Un risultato incredibile proprio alla vigilia della festa del 707 Team Minini per il decimo anniversario di fondazione. Particolare non da poco: Barnaby difende i colori bresciani sin dalla nascita della squadra nel 2012.
“É la ciliegina sulla torta di una stagione speciale – esulta Germano Raddi, presidente del club bresciano -. Sinora Greg era stato un po’ sfortunato al punto di non riuscire ad esprimere tutto il suo potenziale, ma io sapevo bene quanto valesse e adesso l’ha capito l’intero pianeta. Con determinazione e mentalità vincente ha compiuto un’impresa epica: è entrato nella storia dell’IronMan e dello sport italiano”.
“Ci ha regalato una gioia indescrivibile – continua l’emozione di Raddi -. Possiamo davvero sognare di volare come ci chiede il nome del team dedicato al Boeing 707. Un grande ringraziamento va anche a Luca Zenti, che da quest’anno allena Barnaby e gli ha permesso di fare questo salto in alto pazzesco”.
Non è stato invece altrettanto fortunato l’Ironman Israele di Giorgia Priarone, fermata da una foratura al km 160 della frazione ciclistica. Anche la 30enne piemontese era al debutto nella massima distanza dopo una stagione molto positiva e saprà senz’altro mostrare tutto il suo valore.
Luca Regonaschi